nome-contatto: Sonia
cognome-contatto: Amaolo
email-contatto: soniaamaolo@gmail.com
oggetto-contatto: opposizione a pignoramento presso terzi
messaggio-contatto: Buongiorno, sono una giornalista e lavoro con partita iva (di fatto collaboratrice come da lavoro dipendente). Percepisco 400/500 euro al mese con regolare fattura ma che sia lavoro-dipendente è dimostrabile dai contatti (mail, whatsapp, rapporto di anni consolidato). Praticamente con il giornale per il quale lavoro l'unikca possibilità di lavorare è la partita iva. Ebbene le vicissitudini della vita mi hanno portato a maturare un debito nei confronti dell'Agenzia delle Entrate fino al punto che mi è arrivato l'atto di pignoramenti presso terzi al mio giornale. Praticamente l'Agenzia delle Entrate si prende tutto quello che dovrei incassare. Di conseguenza ho sospeso la fatturazione ma nel frattempo come mangio? Ho considerato che è un'azione incostituzionale (artt.1/4/35 costituzione) e la Corte Suprema ripetutamente si è espressa contro gli atti vessatori dell'Agenzia delle Entrate, evidenziando nello specifico che ogni posizione lavorativa richiede un'attenta analisi (caso per caso) senza fare discriminazini tra pensionati, lavoratori autonomi, pensionati, inabili al lavoro. Vorrei capire se con voi c'è qualche possibilità di sostegno alla mia causa, che ovviamente porterò avanti perché sono propensa a pagare le tasse ma secondo le mie possibilità. Diversamente mi vedrei costretta a chiudere la partita iva, chiudere con il lavoro e avviare le pratiche per il reddito di cittadinanza. Ritengo però che l'incostituzinalità e la discriminazione di quest'azione sia materia da approfondire con un'associazione competente come la vostra, nata allo scopo di tutelare quelli come me, lavoratori precari che per fare la spesa lavorano a 6 euro al pezzo, compreso il Natale e non hanno diritti. Disponibile a crearne un caso mediatico, se necessario.
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